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GIORNATA DI STUDIO

LA SCOMUNICA NEL TARDO MEDIOEVO
22 MARZO 2018 | Incontro in collaborazione con l'UTL di San Miniato, relatore Michele Pellegrini. Il Prof. Michele Pellegrini (Università degli Studi di Siena) ha parlato davanti ad un folto uditorio di scomunica nel medioevo, mostrando come anche un argomento così specifico e all'apparenza lontano dalla nostra quotidianità, un'istituzione giuridica appartenente alla sfera religiosa, invece possa nascondere al suo interno molti riferimenti alla società intera e si riveli così longeva da arrivare fino a noi (degli anni '50 la scomunica per chi aderiva al Partito Comunista!). Questa pena "medicinale", vera e propria sanzione canonica, viene comminata nei secoli per esercitare un ravvedimento nel fedele e successivamente includerlo di nuovo nella società, che nel medioevo si riconosce totalmente nella società Cristiana. Da qui l'importanza della scomunica nel medioevo, che in un "regime di cristianità" rappresenta una vera e propria morte civile, arma di cui si servono anche i poteri civili a fini di esclusione. Lo stabilire chi è fuori - come tutti i meccanismi di esclusione/inclusione - definisce meglio chi è dentro: ci si può riconoscere, trovare un senso alla propria identità civile e cristiana: quale tema più attuale di questo, al giorno di oggi? Michele Pellegrini, con maestria, è riuscito a rendere divulgativa una lezione complessa, camminando sul filo del Diritto Canonico, mostrando dipinti di Jean-Paul Laurens, tratteggiando una storia delle "sanzioni" a partire dalla ritualità degli anatemi altomedievali fino alle scomuniche e interdetti, veri dispositivi giuridici a partire dalla riforma gregoriana. Per finire con il concetto di notorietà della scomunica, sentenza proclamata e ufficializzata, notificata dal pulpito, su cui si costruisce il concetto di un'opinione di condanna per qualcuno. Quella che oggi chiamiamo opinione pubblica, insomma, comincia anche da lì...