INDIRIZZO
Fondazione Centro Studi
sulla civiltà del tardo medioevo ETS
Via Roma 15
56028 San Miniato (PI)
CF e P.Iva 01441470505
R.E.A. di Pisa: 128261
LE RAGIONI DEL CONVEGNO
Il convegno intende proporre alla comunità degli studiosi e alla cittadinanza
consapevole una riflessione sul ignificato storico della libertà, muovendo
dalla constatazione del ricorrente discorso sulla sua crisi nelle società
democratiche dell'Occidente contemporaneo.
L’analisi delle libertà politiche in Europa fino all’età della Rivoluzione è stata a
lungo declinata entro uno schema genealogico che spiega la natura della
libertà contemporanea a partire dalle sue origini remote. Da qui l’approccio
teleologico che spesso ha segnato le ricerche: dalla libertà degli antichi a
quella dei moderni; dalla libertà positiva, fondata sulla partecipazione
collettiva alla decisione, a quella negativa fondata sulla non costrizione degli
individui; dalla libertas ecclesiae alla tolleranza religiosa, etc.
La consapevolezza della crisi del grande racconto della libertà invita ad
allargare il campo d’analisi, rifiutando una storia lineare della nozione e delle
sue espressioni, incapace di dare conto delle discontinuità e delle tensioni
tra significati e modelli diversi. Il convegno si propone di reintegrare il tema
della libertà nel quadro delle pratiche degli attori politici, prendendo in
considerazione la pluralità di elaborazioni aventi per oggetto la libertà nel
tardo medioevo.
Sullo sfondo delle esperienze dell’Europa cristiana, il convegno si soffermerà
sul laboratorio italiano nel basso medioevo. L'approccio si propone come
originale rispetto alle persistenti difficoltà di rinnovare le categorie d'analisi
che appaiono ancora tributarie – nel senso comune storiografico – del
paradigma dell’eccezionalità comunale, della crisi delle libertà cittadine,
dell’affermazione di forme di governo autoritarie, della mancata formazione
di uno stato moderno: in una parola, del paradigma della decadenza
italiana. Si tratta al contrario di scomporre uno spazio complesso fatto delle
libertà della Chiesa e della cristianità e di quelle garantite dall’impero e dai
sovrani; dei codici di partecipazione e di privilegio sperimentati nelle città
comunali, e delle tradizioni immunitarie rivendicate dai poteri signorili; dei
significati di libertà maturati nei compositi regimi repubblicani e principeschi.
I significati concreti della legittimazione, del bene comune, dell’autonomia,
della libertà politica andranno indagati nei diversi contesti locali senza
preventive
delimitazioni politiche e regionali, nella convinzione che tali significati
costituirono degli orizzonti di senso che si produssero e riprodussero in spazi
politici differenti. Ciò impone un allargamento dello spettro della
documentazione da indagare, con l’obiettivo di mettere in relazione e in
dialogo i testi più frequentemente adoperati per tali temi, letterari o
dottrinari, con le fonti cosiddette della pratica – atti di governo, normativi,
amministrativi, notarili, etc. –, in una visione di insieme che integri e superi
un’analisi concentrata sulla mera elaborazione intellettuale e sui percorsi
autoriali. Le pratiche sociali delle società politiche e le azioni di governo delle
autorità pubbliche costituiranno l’ambito di ricerca privilegiato in stretta
connessione con l’analisi dei linguaggi politici e delle rappresentazioni
culturali. La recente sensibilità per i linguaggi ha significato l’ampliamento
della conoscenza sulle modalità e sulle congiunture dei discorsi pubblici; ma
è stata meno continua sulla questione della loro produzione contingente,
sulle ambivalenze e i conflitti nel senso comune di alcuni termini-chiave.
Come per l’appunto quello di libertà.
La proposta è quella di indagare un contesto di usi e di significati esteso,
potenzialmente capace di rivelare lo spettro di tali tensioni: dispositivi di
legittimazione e di illegittimità dei governanti, gestione del consenso,
elaborazione dell'ideologia (intesa sia come orizzonte di senso sia come
dispositivo normativo) del bene comune e della utilità pubblica; nella
consapevolezza di fondo, fuori dallo schema di una secolarizzazione lineare,
di quanto profondamente i vocabolari fossero informati dal repertorio
culturale cristiano e dalla stratificata tradizione teologica.
Operativamente, il convegno si articolerà in quattro sessioni, dedicate,
rispettivamente:
•
le libertà e l’ordine politico.
•
le libertà delle comunità.
•
le libertà della persona.
•
libertà e repubblicanesimo.
L’obiettivo è quello di evidenziare le specificità e le torsioni delle libertà prima
dell’affermazione di una compiuta cultura dei diritti dell’uomo. L’impatto che
si propone il convegno è quello di offrire al discorso politico contemporaneo
alcuni elementi di consapevolezza sulla complessità delle esperienze di
libertà del passato e alcuni strumenti di analisi per meglio comprendere le
difficoltà e la crisi delle libertà della tradizione occidentale emerse di fronte
alle pressioni della globalizzazione e del mondo attuale.
PROGRAMMA
Giovedì 11 Ottobre
POMERIGGIO
Introduzione
a cura di Andrea Zorzi (Università di Firenze)
Le libertà e l’ordine politico
•
L'Impero, le libertates e la libertà
Diego Quaglioni (Università di Trento)
•
La libertas ecclesiae nel tardo medioevo
Nicolangelo D'Acunto (Università Cattolica del Sacro Cuore)
•
La libertà nei regni: teoria e practica
Jean-Philippe Genet (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne)
Venerdì 12 ottobre
MATTINA
Le libertà delle comunità
•
Le libertà delle comunità rurali
Hipolito Rafael Oliva Herrer (Universidad de Sevilla)
•
Gruppi sociali e libertates
Alessandro Barbero (Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro")
•
Le libertà delle città nei regni
Pierluigi Terenzi (Università di Padova)
•
La libertas del Popolo nelle città italiane
Alma Poloni (Università di Pisa)
POMERIGGIO
Le libertà della persona
•
Servitù ed emancipazione
Francesco Panero (Università di Torino)
•
Tempi e spazi delle libertà economiche
Giacomo Todeschini (Università di Trieste)
•
Libertà e non conformismo religioso
Isabella Gagliardi (Università di Firenze)
•
Tavola rotonda con politici e amministratori del territorio.
Sabato 13 ottobre
MATTINA
Libertà e repubblicanesimo
•
La cultura dell’autonomia nel XIV secolo
E. Igor Mineo (Università di Palermo)
•
Libertà, uguaglianza e disuguaglianza: riflessioni sulla formazione
dell’ideologia politica fiorentina (fine XIV secolo - inizio XV secolo)
Laurent Baggioni (Université Lyon 3)
•
Libertà fra il tardo medioevo e la prima età moderna: il mondo
germanofono
Thomas Maissen (Deutsches Historisches Institut Paris)
XVI CONVEGNO DI STUDI
«LIBERTAS E LIBERTATES NEL TARDO MEDIOEVO».
REALTÀ ITALIANE NEL CONTESTO EUROPEO.
ELENCO BORSISTI AMMESSI:
1.
Stefano BERNARDINELLO (1990) Dottorando Firenze Siena
2.
Gianluca BOCCHETTI (1993) Laureato LM Napoli
3.
Francesco BOZZI (1993) Dottorando Milano
4.
Jessica BRUNETTI (1991) Laureata LM Perugia
5.
Gilda DE FEO (1991) Laureanda LM Napoli
6.
Aldo G. DI BARI (1992) Dottorando Trieste
7.
Pietro D’ORLANDO (1992) Laureando LM Udine
8.
Lorenzo FRESCHI (1988) Dottore Ricerca Firenze Siena
9.
Giuseppe GIUNTA (1993) Laureato LM Siena
10.
Roberto LAMPONI (1995) Laureando LM Macerata
11.
Michele LODONE (1988) Dottore Ricerca SNS Pisa
12.
Livia ORLA (1991) Dottoranda Torino
13.
Dmitrij G. PALAGI (1988) Dottorando Firenze Siena
14.
Francesco POGGI (1987) Dottore Ricerca Firenze Siena
15.
Nicola RYSSOV (1994) Laureando LM Trieste
BANDO DI CONCORSO PER 15 BORSE DI STUDIO RESIDENZIALI
XVI CONVEGNO DI STUDI
San Miniato, 11-13 ottobre 2018
«Libertas e libertates nel tardo medioevo». Realtà italiane nel contesto
europeo.
Per favorire la partecipazione al Convegno di giovani studiosi che non
abbiano superato il 32° anno di età, la Fondazione Centro Studi sulla Civiltà
del Tardo Medioevo mette a disposizione 15 borse di studio.
Sono ammessi a partecipare al bando laureandi e laureati delle lauree
specialistiche e magistrali, dottorandi e dottori di ricerca, in discipline
storiche e medievistiche provenienti da qualsiasi sede universitaria italiana e
straniera e di qualsiasi nazionalità che non abbiano superato il 32° anno di
età alla data di scadenza del bando.
Gli ammessi sono tenuti ad assistere con assiduità a tutte le sedute, secondo
il programma ufficializzato all’inizio del corso. Al suo termine sarà rilasciato ai
partecipanti un attestato di partecipazione.
Agli ammessi è offerta l’ospitalità completa ad esclusione delle spese di
viaggio.
I candidati dovranno presentare:
•
una domanda di ammissione con l'indicazione delle generalità e
dell'attuale status formativo o professionale, e corredata
dall’indicazione dei recapiti postale, telefonico ed e-mail (utilizzando
esclusivamente il modulo disponibile qui)
•
un curriculum (di massimo due cartelle) degli studi seguiti e dell’attività
scientifica svolta;
•
una copia di eventuali pubblicazioni edite ed inedite e di altri lavori e
materiali ritengano opportuno;
•
una lettera di presentazione di un professore universitario o studioso
qualificato comprovante l’interesse del richiedente al tema del
Convegno.
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 31 agosto 2018 (le
domande giunte dopo tale data non saranno prese in considerazione),
all’indirizzo di posta elettronica centro.studi.tardomedioevo@gmail.com,
allegando la documentazione richiesta.
La comunicazione agli ammessi alle borse di studio residenziali sarà
effettuata, per posta elettronica, entro il 16 settembre 2018.
Il programma del convegno è consultabile qui.
Il convegno è realizzato con il contributo di: